1250 chilometri segna il Cyclemeter dopo quasi 100 giorni dall'azzeramento, di questi chilometri più della metà fatti con corse, salitoni e strappi per nulla allenanti praticamente una situazione cardio-muscolare dove chiunque del gruppo Bike for Fun si potrebbe trovare in questo periodo dell'anno.
Visto che sta arrivando maggio, mese dove andrò ad iniziare a fare corse di una certa importanza come chilometraggio, ieri ho deciso di provare ad allungare la distanza per testare il cuore e in base ad esso la tenuta e la prestazione muscolare, un giro classico, il giro del massiccio del Grappa, 160 chilometri con 900 metri di dislivello.
Pedalare da soli è sempre un vantaggio perché si riesce a fare lavorare il cuore e muscoli in maniera allenante, vuole dire restare con i battiti sempre sotto al 80% del massimale, aerobica pura, nessun strappo, omogeneità della pedalata anche in salita.
Partenza alle ore 13,00 in punto, qualche chilometro a 25 all'ora per poi portarsi ad una velocità di crociera appena sotto i 30, girano bene le gambe fatica inesistente e si arriva a Bassano dopo poco più di un'ora, presa la strada che costeggia il fiume Brenta si passa prima Solagna poi Campolongo, San Nazario e Valstagna si prosegue per via Costa e si arriva al ponte di legno che troviamo a destra che ci porta al paese di Cismon del Grappa,
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da lì poco dopo un ponte sulla destra troviamo indicazione Incino-Arsiè stradina stretta chiusa al traffico ma molto caratteristica che ci porta appena sotto al caratteristico borgo di Incino per poi scendere a Rocca, lì il panorama è fantastico.
Costeggiando il lago di Corlo si arriva ad Arsiè dove mi sono immesso nella statale e lì un vento contrario ha rallentato la corsa fino a Quero, finalmente arrivo all'incrocio con indicazione Pederobba, svolta a destra e si in inizia il percorso del versante sud del Grappa.
Bello rivedere tutte le strade che portano alla Grande Vetta, la strada del Monfenera, il Tomba di Cavaso, la via degli Alpini, la Capra, Semonzo e per finire la lunga Cadorna versante Romano.
Si ritorna a Bassano del Grappa, poco più di un'ora e si è già a casa, la percezione della fatica è molto contenuta sebbene lo strumento segni già 125 chilometri, passo il centro città e riprendo direzione Nove il contachilometri posizionato sui 30 all'ora fino a casa senza accelerazioni o rallentamenti, dopo 6 ore e qualche minuto dalla partenza e con una media totale di 26 all'ora arrivo a casa, non stanco e questo mi lusinga per le future corse.
Sono sempre dell'idea che per fare chilometraggi importanti non serva essere molto allenati fisicamente ma mentalmente ovvero, per correre serve "tanto" cuore e "tanto" lavoro muscolare invece per viaggiare non serve poi "tanto" basta la testa e il tempo in tasca.