Chilometraggi limitati con poco allenamento?

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  • 09/04/2015
  • Antonio Corte

1250 chilometri segna il Cyclemeter dopo quasi 100 giorni dall'azzeramento, di questi chilometri più della metà fatti con corse, salitoni e strappi per nulla allenanti praticamente una situazione cardio-muscolare dove chiunque del gruppo Bike for Fun si potrebbe trovare in questo periodo dell'anno.

Visto che sta arrivando maggio, mese dove andrò ad iniziare a fare corse di una certa importanza come chilometraggio, ieri ho deciso di provare ad allungare la distanza per testare il cuore e in base ad esso la tenuta e la prestazione muscolare, un giro classico, il giro del massiccio del Grappa, 160 chilometri con 900 metri di dislivello.

Pedalare da soli è sempre un vantaggio perché si riesce a fare lavorare il cuore e muscoli in maniera allenante, vuole dire restare con i battiti sempre sotto al 80% del massimale, aerobica pura, nessun strappo, omogeneità della pedalata anche in salita.

Partenza alle ore 13,00 in punto, qualche chilometro a 25 all'ora per poi portarsi ad una velocità di crociera appena sotto i 30, girano bene le gambe fatica inesistente e si arriva a Bassano dopo poco più di un'ora, presa la strada che costeggia il fiume Brenta si passa prima Solagna poi Campolongo, San Nazario e Valstagna si prosegue per via Costa e si arriva al ponte di legno che troviamo a destra che ci porta al paese di Cismon del Grappa,

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da lì poco dopo un ponte sulla destra troviamo indicazione Incino-Arsiè stradina stretta chiusa al traffico ma molto caratteristica che ci porta appena sotto al caratteristico borgo di Incino per poi scendere a Rocca, lì il panorama è fantastico.

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Costeggiando il lago di Corlo si arriva ad Arsiè dove mi sono immesso nella statale e lì un vento contrario ha rallentato la corsa fino a Quero, finalmente arrivo all'incrocio con indicazione Pederobba, svolta a destra e si in inizia il percorso del versante sud del Grappa.

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Bello rivedere tutte le strade che portano alla Grande Vetta, la strada del Monfenera, il Tomba di Cavaso, la via degli Alpini, la Capra, Semonzo e per finire la lunga Cadorna versante Romano.

Si ritorna a Bassano del Grappa, poco più di un'ora e si è già a casa, la percezione della fatica è molto contenuta sebbene lo strumento segni già 125 chilometri, passo il centro città e riprendo direzione Nove il contachilometri posizionato sui 30 all'ora fino a casa senza accelerazioni o rallentamenti, dopo 6 ore e qualche minuto dalla partenza e con una media totale di 26 all'ora arrivo a casa, non stanco e questo mi lusinga per le future corse.

Sono sempre dell'idea che per fare chilometraggi importanti non serva essere molto allenati fisicamente ma mentalmente ovvero, per correre serve "tanto" cuore e "tanto" lavoro muscolare invece per viaggiare non serve poi "tanto" basta la testa e il tempo in tasca.