Il primo viaggio in bicicletta di questo 2018 parte in compagnia di due amici di pedalate, Paolo & Paolo, anche loro vogliosi di correre per una intera giornata, biciclette da corsa tradizionali per loro mentre io sono con la GTA (E-Bike).
La partenza poco prima delle 7:00 da Vicenza, la pedalata è molto tranquilla e le chiacchiere di inizio mattina aiutano a far riscaldare le gambe togliendo il pensiero della prima fatica di inizio corsa. Siamo usciti dalla città e abbiamo percorso una decina di chilometri indirizzando le biciclette verso i paesi di sotto monte che molto bene conosciamo, Breganze, Lugo Vicentino, Cogollo del Cengio ed Arsiero che con i suoi 360 m. di quota ci fa capire che stanno iniziando le prime salite.
Cinque chilometri è la distanza fra Arsiero e Castana dove al bivio si trova il ristorante alle Rose uno dei locali noti per degustare i famosi gnocchi di Posina e qui tenendo la destra prendiamo la direzione per Laghi, altri cinque sono i chilometri per arrivare in questo piccolo borghetto di bassa montagna a quota 560 m. dove abitano meno di 130 abitanti. Per arrivare al paesino abbiamo pedalato su una breve ma impegnativa salita dove la pendenza è arrivata al 10%, pendenza questa che ritroviamo anche nel tratto di strada immersa nel bosco che da Laghi porta a Posina arrivando a scollinare a 740 m.. Scendiamo di quota portando attenzione alla strada sporca da ghiaino e in certi punti dissestata ma tutta in mezzo alla vegetazione, uno spettacolo scendere senza alcuna vettura nella circolazione stradale e con i profumi del bosco respirati assieme all’aria fresca. Arriviamo a Posina e ci fermiamo alla fonte del paese dove riempiamo le borracce in vista del primo passo di giornata, importante ed impegnativo, il Passo della Borcola.
Il Passo della Borcola arriva ad una altitudine di 1250 m. slm ma calcolando che da Posina alla sommità sono nove chilometri con un dislivello di quasi 700 m. presto si riesce a calcolare che il dislivello medio di questa salita è poco inferiore al 8%. Tutto facile sarebbe se la salita fosse lineare e continua ma da dove si inizia a salire le pendenze sono molto facili per qualche chilometro mentre nell’ultimo tratto si arriva a pedalare con punte del 16%. Strada libera, passiamo le fonti dell’acqua Lissa e pedalando in un asfalto liscio ed a tratti all’ombra tutto sommato si riesce a farla quasi tutta senza tanti problemi tranne il tratto finale dove la pendenza ci sta facendo sentire un poco di affaticamento muscolare che arrivati alla vetta ben presto recuperiamo. Discesa si, attenzione, molto veloce e libera dal traffico, visto che siamo a pedalare in una giornata di mezza settimana del mese di giugno, questa ti invita a scendere assai forte.
Lasciato il Veneto stiamo scendendo verso il comune di Terragnolo in provincia di Trento, comune con molte frazioni, ne conta ben 33. Siamo scesi sotto gli 800 m. e arrivati a Piazza si risale di nuovo per la strada che ci porta a Serrada, frazione turistica appartenente ad un comprensorio sciistico molto noto del comune di Folgaria. Siamo nuovamente a quota 1200 m. e la temperatura sebbene l’ora sia vicina al mezzogiorno è ottimale per pedalare pertanto si decide di continuare nel percorso prima della pausa pranzo.
Per arrivare a Folgaria da Serrada si deve scendere per poi risalire ancora verso il secondo passo di giornata, Passo Sommo, dove il cartello stradale segna quota 1341 m. slm. Niente pausa in vetta, scendiamo subito verso Carbonare ed è qui che ci fermiamo per il meritato pranzo.
Il passo corsa durante la mattinata non è mai stato eccessivo ma il continuare a salire e scendere fa accentuare di più la fatica, per questo motivo la scelta di una pausa un pochino più lunga è stata condivisa da tutti e tre i viaggiatori.
Dopo avere immagazzinato energie nuove nella ripartenza si sentono i muscoli cedere sotto le piccole salite che ci portano a Lavarone e da qui dobbiamo salire al terzo e ultimo passo di giornata, Passo Vezzena che con i suoi 1400 m. di quota è il punto più alto toccato oggi.
La discesa verso il comune di Asiago è lunga, la strada che dalla parte trentina è ben asfaltata diventa rugosa ed a volte pericolosa nel settore veneto, qualche piccola goccia si posa nell’occhiale e conoscendo bene come in queste zone il meteo faccia molto presto a modificarsi con la possibilità di scrosci anche violenti scendiamo spingendo nei pedali con più energia arrivando così ad Asiago molto velocemente. Ah sì, un bel gelato in centro ad Asiago seduti in gelateria è una vera toccasana, sia per l’ugola che per un apporto calorico importante che sicuramente ci gioverà nel rientro a casa.
Asiago è sempre bella, trafficata ma ordinata e la strada che passa prima l’ospedale civile e poi i campi da golf è abbastanza libera da traffico lasciandoci ancora respirare l’aria fresca della montagna. Siamo arrivati al bivio che a destra si va in direzione Lusiana mentre a sinistra la nostra strada ci porterà a Conco. Dopo avere passato il piccolo centro di Conco sempre con strada in discesa si arriva ad una deviazione sulla destra con l’indicazione Marostica che praticamente conduce all’incrocio dove girando a destra si va verso S. Caterina, passando dall’altra parte della strada si va a Laverda mentre a sinistra noi continuiamo a scendere ancora passando per Crosara e finendo la discesa a Marostica. Con trenta chilometri di pianura e la temperatura sopra i 30° siamo arrivati a casa non proprio provati. Poco più di duecento chilometri, oltre 3000 m. di dislivello, tre passi montani percorsi il tutto in undici ore, sono questi i numeri di una giornata passata in bicicletta pedalando con molta, molta tranquillità. Il percorso è consigliabile a chi ha una buona base di allenamento, molto bello da fare da fine primavera sino all'inizio dell'autunno, partendo con due borracce piene si arriva senza problemi a rifornirsi a Posina mentre le fontane di approvvigionamento acqua dopo il Passo della Borcola si trova a Terragnolo, Serrada e a Gionghi esattamente prima di salire per Passo Vezzena, conviene poi fare un ulteriore pieno d'acqua ad Asiago in piazza Carli per riuscire ad arrivare a casa senza disidratarsi. Per chi fosse intenzionato percorrere tratte con chilometraggi importanti è buona norma abituarsi a bere molta acqua durante la corsa, non solo nelle giornate calde, questo per evitare di disidratarsi con la conseguenza di trovarsi con crampi e cali muscolari notevoli.
Sperando di aver dato notizie utili a chi di interesse auguro buon viaggio a tutti.
P.S. Potete richiedere la traccia inviando una mail a info@bikevicenza.it o tramite il commento qui sotto.