Il lago e le colline

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  • 13/07/2018
  • Antonio Corte
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In un mattino di un martedì di fine giugno, dopo aver caricato la bicicletta in macchina mi sono avviato in direzione Peschiera d/Garda dove ho parcheggiato la vettura ed iniziato il viaggio fra lago e colline del Garda.

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La giornata è splendida e la temperatura ideale per correre in bicicletta, entrando nelle mura di Peschiera inizio il viaggio seguendo la costa, San Benedetto e poi Lugana, non mi addentro per Sirmione tenendo la strada litoranea in direzione Desenzano. In un traffico sostenuto ma non pesante dopo venti chilometri si arriva a Padenghe, Moniga, Molinelle ed entro a San Felice del Benaco dove, un mercato settimanale, occupa tutto il lungo lago fino alla fine del paese costringendomi, a causa di una folla “esagerata, la conduzione della bicicletta per mano.

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Risalito in bicicletta dopo cinque chilometri sono arrivato a Salò, questa è una località molto bella, uno dei paesi più noti del lago di Garda sia per la storia che parte dal medioevo sino al secolo scorso ma anche per aver ospitato nel lontano 1962 un campionato del mondo di ciclismo e negli anni a seguire alcune tappe del giro d’Italia, Salò con i suoi diecimila abitanti è anche uno dei paesi con più densità della zona del Garda.

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Lascio Salò alle spalle e tengo direzione nord per Barbarano, Gardone Riviera, Bornico e Toscolano Maderno. Seguo la SS 45bis e passo Cecina, S. Giorgio, Bogliaco e Gargnano dove abbandono la statale per seguire nuovamente il litorale. Poco dopo S. Giacomo arrivo ad una sbarra che indica strada chiusa, ma la curiosità da randonneur che in questi casi si manifesta, mi porta ad oltrepassare l’ostacolo e continuare per la via, che fra l’altro è pure in salita. Uno spettacolo, un panorama straordinario si apre salendo per quella stradina di asfalto a tratti rotto e sporco a strapiombo sul lago. Devo oltrepassare un’altra sbarra prima di uscire dalla strada per entrare nuovamente nella SS 45bis in prossimità della prima galleria. Dopo alcune gallerie dove è preferibile usare un faretto sia anteriore ma soprattutto al posteriore arrivo a Campione e poco dopo, nella zona di Porto di Tremosine, sulla sinistra vedo la scritta che indica la SP 38.

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Serve molta attenzione nel fare il cambio di direzione perché la strada che si va ad abbandonare è molto trafficata pertanto è preferibile fermarsi a destra e passare la carreggiata in sicurezza. La SP 38 o comunemente chiamata Strada della Forra è una salita incredibile, non per la pendenza che è mediamente al 5/6% ma per lo spettacolo che si inizia subito a vedere già nelle prime pedalate, non si può certo smentire il detto che questa sia la strada più bella al mondo. Qualche tornante e si arriva ad una galleria costruita di recente, buia ed abbastanza lunga, anziché entrarci proprio all’inizio di questa, dopo essere scesi dalla bicicletta, si va a piedi per cinque metri e si risale per la vecchia strada un poco dissestata ma pedalabile, altro spettacolo altra meraviglia, una fotografia sul lago da imprimere su una cartolina. La vecchia strada sbuca proprio all’uscita della galleria e da qui entriamo nella montagna, ebbene sì, si entra letteralmente con la strada nella montagna, la frescura ed i profumi della flora si fanno sentire, qui è arrivato anche il mitico James Bond che ha girato nel 1969 una scena del film “Agente 007 – Al servizio di Sua Maestà” ed è tornato pure quest’anno a girare le scene di un nuovo inseguimento sulle stesse strade per il 22° capitolo della serie 007 impersonato da Daniel Craig che vedremo prossimamente al cinema.

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Chiamata giustamente l’ottava meraviglia, la Strada della Forra arriva a Pieve e qui prima di salire ancora verso Vesio si può fare una piccola deviazione a sinistra (obbligatoria) per arrivare alla “Terrazza del Brivido” che è all’Hotel Paradiso, se si chiama terrazza del brivido un motivo ci sarà, ci si ritrova praticamente sopra al lago a 423 metri di quota. Pieve è uno dei più bei borghi d’Italia.

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Ritorno a pedalare, direzione Vesio e ancora si sale, si deve arrivare a quota 550 metri slm prima di scendere in direzione del lago. Discesa a tratti pericolosa a causa delle pendenze, Ustecchio, Bassanega, qui serve molta attenzione. Arrivo a Limone dove la nuova ciclabile non è ancora ultimata e pertanto ancora chiusa. Da Limone a Riva del Garda sono circa nove chilometri di statale con le relative gallerie, queste sono tutte illuminate ma avere dei catarifrangenti o meglio dei fanali sarebbe la cosa più opportuna.

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A Riva del Garda il vento soffia forte e sarà al contrario della direzione di marcia per quasi tutto il percorso di ritorno nel litorale veronese. Torbole, Tempesta, Navene, Cassone sino a Malcesine, località della SR 249 che porta a Peschiera del Garda. Già a fine giugno di turisti che prendono il sole ce ne sono ma soprattutto nella zona alta del lago se ne vedono molti sfrecciare veloci fra le onde con il windsurf. La strada continua, a tratti noiosa e per questo motivo che lo sguardo resta per molto tempo indirizzato verso il lago, una sali e scendi continua, Sommavilla, Marniga, Castelletto, queste sono alcune delle località che si trovo percorrendo la strada fino a Torri del Benaco dove abbandono la regionale per salire ancora, questa volta verso le colline veronesi.

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Arrivo sopra i 400 metri di quota e merito della giornata limpida durante il percorso dove la vegetazione diventa più rada vedo senza problemi tutto il lago, da nord a sud, sono sopra Torri del Benaco e nella riva opposta vedo San Felice del Benaco che ho percorso nel mattino.

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Inizio la discesa verso Castion Veronese, Costermano ed Affi, dove alzando lo sguardo vedo il monte Baldo. Un tratto tutto collinare in mezzo ai vigneti fino ad arrivare a Cavaion Veronese per poi scendere a Lazise passando davanti al grande parco divertimenti prima di fare ritorno al parcheggio dove avevo lasciato l’auto al mattino prima della partenza in bicicletta.

Peccato, un vero peccato essere arrivato al termine di questo favoloso viaggio in bicicletta, un percorso di 170 km. con 1700 m. di dislivello che posso consigliare a tutti se fatto con calma, senza correre, d’altra parte sarebbe un vero sacrilegio correre forte in bici da non potere catturare tutte immagine che il lago di Garda riesce ad offrirci.

Sperando di aver dato notizie utili a chi di interesse auguro buon viaggio a tutti.

P.S. Potete richiedere la traccia del percorso inviando una mail a info@bikevicenza.it o commentando l'articolo qui sotto

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