Ebbene sì, da quest'anno si rallenta, sarà un andare in bicicletta più “slow”, un pedalare per arrivare alla fine di ogni viaggio felice e soddisfatto ma soprattutto senza fare lo scimpanzè.
Dammi i cinque, i piaceri ci vengono trasmessi dai cinque sensi che abbiamo quasi tutti a disposizione, tatto, olfatto, udito, vista e gusto.
Purtroppo dovendo mantenere le mani sempre ben appoggiate al manubrio potremmo ricevere poche sensazioni dal tatto, qualcosina però si può percepire lo stesso ad esempio possiamo ricevere una sensazione di benessere quando, accaldati in una giornata d'estate dopo una lunga salita andiamo ad immergere le mani in una fontana o in un ruscello di fresca acqua di montagna e lo stesso piacere lo troviamo nel portare le mani fredde vicino ad un calorifero o camino di un qualche locale o rifugio di montagna dopo un improvviso abbassamento di temperatura e ci saranno sicuramente altre situazioni del genere in cui le sensazioni di piacere ci vengono date dal tatto.
A disposizione abbiamo altri quattro sensi, uno dei miei preferiti è l'olfatto. Mi considero un segugio e per questo l'annusare tutto quello che mi circonda mi porta piacere, possiamo utilizzare l’olfatto in modo eccelso, sempre che non si sia raffreddati. Il passaggio primaverile ed estivo attraverso boschetti e prati in fiore o il viaggiare fiancheggiando frutteti ricchi di frutti maturi porta alle narici profumi con fragranze piacevoli, buoni odori li troviamo anche al passaggio presso malghe e rifugi dove gli aromi dei latticini si avvertono forti e i profumi delle pietanze in cottura ti fanno venire un buco allo stomaco, con l’olfatto possiamo memorizzare i luoghi di passaggio come o a volte meglio della vista.
Udito, l’udito normalmente noi ciclisti lo utilizziamo per sentire l'avvicinamento dietro le spalle dei veicoli, tralasciando questa situazione poco apprezzabile possiamo trovare qualcosa di meglio che possa stimolare la nostra capacità uditiva. Un suono, un rumore, un semplice vibrato possiamo collegarlo con piacere ad una zona, una località o ad un’area geografica per esempio, il rumore di una cascatina, il canto degli uccelli in un bosco o il frinire dei grilli e cicale passando attraverso i campi in piena estate o i campanacci assordanti del bestiame al pascolo all’alpeggio e anche il fuggi, fuggi di piccoli animali che scappano al nostro passaggio fra le strade immerse nella vegetazione. Insomma anche con l'udito possiamo ricevere delle ottime sensazioni e ricordarle nel tempo.
La vista è sicuramente il senso maggiormente utilizzato e stimolato da un ciclista, sia per seguire la guida che deve sempre essere attenta ma soprattutto per recepire in quel determinato frangente, in quel veloce passaggio tutto quello che può diventare di nostro interesse, situazioni, momenti, piccoli particolari, panorami, tutto viene convertito in emozioni immediate, tutto viene memorizzato, il piacere alla vista è puramente soggettivo pertanto non vado elencare cosa sia bello o meno bello, le immagini resteranno impresse nella nostra mente e come un negativo fotografico pronte per essere ristampate e rivissute in qualsiasi momento.
Ho tenuto il gusto per ultimo, per molti sarà difficile associare il senso del gusto con l'andare in bicicletta, per chi come me sono amanti del cibo ed il buon bere penso che il gusto possa tranquillamente interagire con il mondo ciclistico. Normalmente nella programmazione di un giro sotto le sei ore non inserisco fermate intermedie per una pausa ma quando i tour diventano importanti con chilometraggi tali che le ore di percorrenza diventano maggiori vado a dividere la gita giornaliera con una pausa pranzo e qui il senso del gusto inizia a rientrare nel contesto bike. Durante il percorso la fermata per la pausa pranzo è sempre casuale, buona per un solo panino ben imbottito o in alternativa per un buon primo piatto, una fresca birra serve a corroborare la pausa. Ogni area geografica ha le proprie specialità cullinarie e questo fa si che il ristoro, oltre che dare goduria al palato e placare la fame porti anche a nuove conoscenze enogastronomiche. Pure l’acqua fresca che assumiamo da ogni fonte ha un particolare e singolare sapore, meraviglioso è anche addentare una mela appena strappata da un ramo in un meleto trentino nel mese di settembre, piccole ma uniche sensazioni.