Route Six, 09/05/21: Dal Baldo alla Lessinia
Posizionato ad ovest della val d’Adige il monte Baldo e la sua catena montuosa non fa parte della Lessinia, per pedalare nell’area più ad ovest della Lessinia, la val Lagarina, ho inserito nel percorso odierno anche il gruppo del Baldo.
Prima domenica di bel tempo dopo la riapertura dal lockdown, con l’auto arrivo in autostrada ad Affi, il parcheggio si trova nel centro commerciale adiacente al casello, in autostrada il traffico è stato sostenuto e non è di buon auspicio.
Oramai per lo scarico bike e vestizione impiego pochi minuti e la partenza in bicicletta è veloce. Esco dalla zona commerciale e prendo una strada in salita che mi porta su una ciclabile, dopo tre chilometri inizio a salire in direzione nord sulla SP11 della val d’Adige che già inizia ad essere trafficata soprattutto da motociclette, poca strada nella provinciale per deviare da subito su strade a basso traffico, Platano e Vilmezzano due località collinari prima di arrivare a Spiazzi e qui la pausa è obbligata.
Una fermata programmata in questa piccola località dove si erige uno dei più bei santuari Veneti o forse d’Italia dedicati alla Madonna, il santuario della Madonna della Corona. La stradina che scende al santuario ha un divieto di circolazione alle biciclette, otto minuti a piedi per arrivare alla basilica, ne vale la pena è meravigliosa. Per arrivare alla chiesa sono partito dal centro di Spiazzi e non dal parcheggio dei bus mentre nel ritorno sono risalito per la strada che porta al parcheggio dove ai lati della stessa ci sono posizionate le statue in bronzo a grandezza naturale raffiguranti le stazioni della Via Crucis di Cristo, emozionante.
Dal parcheggio intasato dai bus scendo a Spiazzi e giro su una curva a gomito a destra, nella strada in salita mi trovo sulla sinistra l’area montuosa del Baldo. Sette chilometri passando per il sacrario del monte Baldo e il villaggio Alpino prima di iniziare a pedalare sulla SP8 la provinciale del monte Baldo.
Salita costante, rifugio Novezzina, rifugio Cedron dove trovo l’indicazione strada chiusa proseguo ugualmente, la salita e costante e pedalabile, nello scollinare allo chalet Novezza un gruppo di moto parte per il ritorno a valle mentre io proseguo nella salita, un chilometro dopo passo Cavallo nel punto dove la segnaletica indica il cambio di regione trovo la sbarra che chiude la carreggiata, agevolmente passo in Trentino.
La strada che oltre la sbarra diventa SP3 è stata chiusa al traffico causa la caduta di alcuni sassi nella carreggiata e in un punto un masso di notevoli dimensioni ha divelto il guard rail stradale, inoltre è una strada da sempre considerata pericolosa per la mancanza in molte parti di protezione bordo strada.
La SP3 è molto bella, in alcuni tratti nelle vicinanze della vegetazione leggermente sporca ma asfaltata bene e con curve dolci. Pedalo in un falso piano che corre sotto al monte Baldo in una giornata di primavera che qui ancora non si vede. Ripasso sotto alla sbarra che mi riporta all’interno del Veneto, dopo circa un chilometro arrivo al rifugio Bocca di Navene, la giornata limpida mi ha dato la possibilità di fotografare il lago di Garda da una quota di oltre 1500 metri, eccezionale.
La salita per la Bocca del Creer fino ai 1617 metri del rifugio Graziani che si trova alle pendici del monte Altissimo e poi giù su una lunghissima discesa di oltre venti chilometri che passando per il lago Prà Stua arrivo ad Avio.
Entro ad Avio e pedalo fra i vicoli stretti del paese, nel passaggio fra Avio e Sabbionara percorro via Olivi, un ciottolato costeggiato da vigneti e gigli selvatici dal colore viola intenso, uno splendore, il vialetto ed i fiori.
Sdruzzina – Passo delle Fittanze, il regno dei motociclisti, la salita è tanto bella quanto dura, quattordici chilometri con la media del 9%, 1240 metri di dislivello, molto traffico a due ruote motorizzato, pure io viaggio con una due ruote assistita da un motore ma serve parsimonia nell’utilizzo della batteria pertanto per salire ahimè devo spingere assai.
Dopo Sega di Ala ancora due chilometri di salita morbida per arrivare al passo delle Fittanze, la discesa la conosco è un tratto di strada che avevo pedalato in salita in un altro tour fatto nei giorni precedenti, pure la SP13 dei Tredici Comuni che al tornante della contrada Faggioli inizio a percorrere la conosco fino al paese di Ronconi.
Da Sant’Anna d’Alfaedo prendo una via nuova che non conosco al paese di Spiazzo entro nell’area del parco delle Cascate di Molina. Molina è un bel borgo premontano molto bello da visitare anche con la famiglia, da vedere c'è la grotta preistorica, la valle dei molini ed il parco delle Cascate.
Corro in leggera discesa sulla vecchia strada che da Molina porta a Fumane passando per Molin del Cao. Appena esco da Fumane inizio a pedalare in salita per la SP33 del Pastello, cinque chilometri per l’ultima salita vera di giornata fino al paesino di Mazzurega.
Pochi chilometri e arrivo su una delle più belle località della Lessinia, San Giorgio di Valpolicella detta anche San Giorgio Ingannapoltron un borgo straordinario dove dalla piazza del paese si vede un panorama con il lago di Garda sullo sfondo, molto bella la pieve di San Giorgio risalente al VII secolo. In discesa arrivo a Sant’Ambrogio di Valpolicella e con otto chilometri di strada trafficata arrivo al parcheggio di Affi.
Questo è il penultimo tour dedicato alla Lessinia, per metà pedalato nelle montagne del Baldo, una bella giornata dove è sempre difficile esprimere le sensazioni che si provano al passaggio delle varie località, a volte si arriva ad emozionarsi per quanta bellezza si riesce a vedere andando in bicicletta.
Distanza 137 km. - Dislivello 3860 m. - Link percorso