Un Po ..... al mare

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  • 24/05/2021
  • Antonio Corte
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Dopo tante salite e discese lessinee oggi vado a pedalare su un percorso totalmente pianeggiante, duecentocinque chilometri dove la quota massima sarà sicuramente quella dei pochi cavalcavia che incontrerò.

Cavanella d’Adige, piccolissimo paese situato fra Rosolina mare e Rosolina paese, da qui parto in questa domenica di primavera. Temperatura ottima, il sole e debole e non dà fastidio, le ruote della bicicletta iniziano a girare ed uscito dal centro paese passo l’Adige tramite la strada Romea.

Arginale - Porto Viro.JPG

Al nono chilometro arrivo a Loreo un bel paesotto a sud dell’Adige e a nord del Po, il centro e carino e pure la chiesa all’interno del vicolo, il paese è tagliato in due dal fiume Ceresolo che poco più a valle affluisce nel Canalbianco.

Mesola.JPG

Dopo circa mezzora dalla partenza arrivo a Porto Viro cittadina di quattordici mila abitanti situata su un ramo del fiume Po, appena esco dal centro città inizio a percorrere una strada di argine che costeggia il fiume sino ad arrivare in un punto dove tramite delle scalette in acciaio salgo sulla SP35 Raccordo che mi porta a Cà Tiepolo e poi nella bellissima Mesola.

Mesola2.JPG

Esco dal centro e quando arrivo a fianco dell’area cimiteriale la strada diventa sterrata, il fondo è liscio e la si può percorrere tranquillamente anche con una bicicletta da corsa. Tre chilometri fra sterrato e fondo asfaltato per arrivare ancora in una intersezione con la Romea che percorro per pochi metri per poi svoltare a destra, Ribaldesa e Bosco di Mesola così arrivo a valle Bertuzzi, località vicino Volano, qui siamo già in terra emiliana.

Riserva naturale bosco della Mesola2.JPG

Da Volano a Goro la prima bella esperienza di oggi, entro tramite due cancelli all’interno della Riserva Naturale della Mesola, il fondo di boschetto si percorre abbastanza bene, in alcuni punti devo scendere dalla sella perché ci sono delle sacche di sabbia che frenano le ruote della mia pesante bicicletta, pochissimi metri e poi torno a pedalare nuovamente, molto bello correre dentro una  delle ultime foreste italiane di pianura, un bosco sulla laguna dove si possono incontrare animali importanti come cervi e daini oltre naturalmente alle molte varietà di uccelli acquatici frai quali i fenicotteri.

Ponte di barche Gorino.JPG

All’uscita del boschetto la strada resta sterrata e corre a fianco del mare fra Volano e Goro, qui la seconda bella esperienza, per la prima volta vedo i fenicotteri dal vivo. Passo Goro e prima di arrivare a Gorino guado il Po di Goro tramite un ponte di barche, il primo del giorno.

La traccia fa da cornice a due penisole, ad unire queste due penisole il secondo ponte di barche per passare il Po di Gnocca. Direzione nord ed inizio a pedalare nel lungo mare ovest della Sacca degli Scardovari. La Sacca non è altro che un vero e proprio golfo con una strada che corre lungo tutta la riva, da sud a nord per poi scendere ancora a sud.

Spiaggia - Sacca degli Scardovari.JPG

Scardovari è l’ennesima penisola da circumnavigare pedalando sempre a livello del mare. Intrigante vedere nella strumentazione l’altitudine segnata a zero o addirittura in negativo, per chi va spesso di montagna è cosa assai rara.

Il percorso è suggestivo ma può diventare monotono visto le lunghe strade diritte, incontro pochi veicoli, tranquillità al massimo ho tutto il tempo e quiete per fotografare finché corro in bicicletta. Durante il percorso passo a fianco a delle spiagge quasi sempre servite da bar o ristoranti, su uno di questi mi fermo per mangiare un panino e bere una fresca birra, uno sguardo al mare che oggi è abbastanza mosso e riparto.

Arginale di Polesine Camerini.JPG

Mi riporto nell’entro terra costeggiando sulla strada d’argine del Po di Venezia il ramo del delta più importante, a Polesine Camerini attraverso un altro ramo del Po, il Po di Tolle per poi tornare nel ramo precedente. La strada è sempre arginale ed arrivo allo stesso ponte che al mattino avevo percorso dopo essere salito per le scalette, ancora una volta prendo la bicicletta sotto braccio e sollevata salgo sul ponte per andare nella direzione opposta rispetto a quella mattiniera. Le strade sono sempre deserte, tre chilometri dopo essere sceso dal ponte arrivo ad un altro ramo, il Po di Maistra, la strada costeggia il Parco regionale Veneto del delta del Po.

Ponte di barche Po di Maistra.JPG

Il paese di Boccasette lo tengo alla mia destra e mantenendo la corsa per via Kennedy arrivo in una spiaggia attrezzata, gli ombrelloni e lettini sono già posizionati con i turisti sdraiati che si godono il sole per la prima abbronzatura di stagione. Pedalo a ritroso per quattro chilometri e passo l’ennesimo ponte di barche sopra il Po di Maistra, la strada corre con la laguna ambi i lati praticamente una striscia di asfalto in mezzo al mare.

Lido di Boccasette.JPG

Arrivo a Porto Levante che prende il nome dal ramo del fiume Po di Levante, qui un’ora prima con una telefonata avevo prenotato un passaggio con un traghetto verso l’altra riva del canale, un servizio veloce al solo costo di € 2.50 che mi ha fatto risparmiare circa quindici chilometri, il numero da chiamare per prenotare il traghetto è il seguente 329 8607630, non essendo un servizio pubblico con orari predefiniti serve telefonare anticipatamente di almeno un’ora per far sì che arrivi l’operatore per il passaggio.

Imbarcadero Po di Levante.JPG

Altra strada in mezzo al mare dove dalla sponda sinistra per la seconda volta nella giornata vedo una comunità di fenicotteri mentre si cibano sulla bassa della laguna. La strada è stretta, incredibile vedere nella mappa la strada che taglia a metà la laguna.

Da Valli di Rosolina alla meta finale mancano poco più di una manciata di chilometri, il sole ancora è alto e la gita volge al termine, passo il ponte al contrario rispetto al mattino tramite la Romea ed arrivo al parcheggio di Cavanella d’Adige.

Fenicotteri - Santa Giulia.JPG

Bella esperienza, una gita da fare in primavera ed autunno quando sole e temperature sono clementi, cosa molto importante, consiglio a chi volesse affrontare questo tour di controllare preventivamente l’intensità del vento nella giornata dedicata al viaggio, qui molte strade sono dritte, lunghe ed affacciate al mare o corrono nei bordi dei canali lagunari, il trovarsi a pedalare per molti chilometri con un vento forte contrario vorrebbe dire fare molta fatica rischiando di perdere il gusto ed il piacere di pedalare su uno dei più bei luoghi veneti.

Distanza 212 km. - Dislivello 250 m - Link percorso