Un anello ritrovato

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  • 03/10/2021
  • Antonio Corte
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La pausa, alla fine di luglio la calura estiva rende insopportabile, almeno per me, le lunghe tratte in sella alla bicicletta, le ferie poi con il traffico dei turisti agostani che rende impossibile circolare per le vie in maniera disinvolta e serena, a settembre poi c’è stata la manifestazione ciclistica pro onlus e così è arrivato ottobre.

2 ottobre ritorno a pedalare, un percorso con lunghe tratte in fuoristrada e con molta ciclabile. Tante volte ho circumpedalato (termine improprio, ma visto che pedalo e non navigo!) il massiccio del Grappa soprattutto in questa stagione quando le temperature sono gradevoli sia al sole che nelle zone d’ombra e in questo ennesimo tour ho voluto evitare il più possibile le solite note strade allungando di parecchio il percorso ed inserendo vie mai pedalate con sterrati spero lisci e facili.

Parto con la bike da casa, direzione nordest, le strade di campagna di un sabato mattina d’autunno sono deserte, niente strade diritte, un continuo serpente d’asfalto per arrivare al ponte di Carturo dove giro a sinistra ed inizio a percorrere la ciclabile del Brenta, un fondo stradale fatto da un rugoso bitume intervallato da uno sterrato liscio come un biliardo che corre costeggiando il fiume, meraviglioso il profumo autunnale dato dalla vegetazione. Camazzole, la parte finale di via Maglio, una strada d’argine senza alcun veicolo e poi su uno sterrato seguo un canaletto, così arrivo al ponte di Friola dove oltrepasso il Brenta ed inizio la strada che mi porta a Bassano del Grappa.

Bello pedalare nella parte vecchia di Bassano ed entrare spingendo lentamente con i piedi a terra la bicicletta fra le poche persone presenti in strada intente a fare i primi acquisti del mattino nella zona del grande mercato del sabato che occupa tutto il centro città.

Brenta.JPG

Esco dal centro e tengo il fiume vicino, qualche deviazione per non andare in contromano e poi inizio a pedalare praticamente sulla via contraria che di solito percorro nell’anello tenendo il corso d’acqua alla mia sinistra, il fiume mi accompagna e percorro parte della ciclabile del Brenta di sinistra fino ad arrivare a Valstagna passando per Pove del Grappa, Solagna, Lanari, San Nazario e Merlo in Valbrenta.

Cismon del Grappa passerella cemento.JPG

Secondo passaggio sopra il fiume e riprendo a pedalare ancora una volta nella vecchia Valsugana, paesi e località conosciute, San gaetano, Sasso Stefani, Costa e Collicello. La svolta per Cismon del Grappa l’ho sempre fatta passando sopra quel piccolo ponte sospeso con le assi dissestate, questa volta il Brenta lo passo tramite un piccolo ponticello di cemento che ci si arriva girando a destra poco prima di arrivare al Cornale. Seguo ancora una ciclabile che mi porta vicino al ponte che passa il Cismon per poi iniziare la salita tramite la ciclabile che porta a Incino, sempre bella la stretta e sporca via abbandonata che porta al borgo in vetta.

Lago di Corlo ponte della Vittoria.JPG

La strada è vuota, libera, senza alcun pericolo, le tratte con il nuovo asfalto fanno sì che la discesa sia fluida e veloce, il panorama sempre bello, il basso livello dell’acqua testimonia le poche piogge degli ultimi giorni e di denota dalle profonde increspature scavate nei bordi del bacino.

Lago di Corlo ponte della Vittoria 2.JPG

Passo il ponte della Vittoria, una passerella sospesa che taglia in due il lago, qualche foto e poi seguo la traccia fuori dalla strada, il lago lo pedalo tenendolo alla mia destra sino a quando rientro in strada asfaltata e arrivo ad Arsiè. Dalla via che costeggia il paese di Arsiè arrivo in località Giaroni passando sopra all’ultimo lembo di lago, da qui lascio la liscia strada ed inizio a pedalare sul fondo sterrato fino al borghetto Case Balzan, pochi metri di strada ed ancora strada bianca passando sotto la SS50bis/var del Grappa e Passo Rolle, praticamente la strada che porta alle Dolomiti.

Lago di Corlo.JPG

Bello il sole e la mite temperatura che fa star bene in bicicletta, tutta la strada è libera e corre sopra la più trafficata statale che tengo alla sinistra, Caupo, Seren del Grappa, Rasai e Tomo, da qui ho preso la strada delle Casarine che per la sua difficoltà l’ho cancellata dalla traccia modificando il percorso.

Santuario di San Vittore e San Corona.JPG

Per forza di cosa sono costretto a correre per qualche chilometro nella regionale 48 fino alla svolta a sinistra in prossimità della località Santa Maria. Prima del paese di Vas passo il ponte sul Piave entro in paese, piccolo, e poi proseguo sulla via di Segusino.

Vas Ponte sul Piave.JPG

Ripassando il Piave a Fener sono tornato a pedalare nella SS48, tre chilometri prima di svoltare a destra ed entrare a Pederobba. Corro poco nella via principale che guarda a sud scegliendo le strade interne sotto monte. Pedalo sulle stradine di Virago, Granigo, Caniezza, Obledo fino a passare nel grande piazzale sotto il tempio del Canova a Possagno. Poca strada percorsa nella principale SP26, tutte le viuzze mai percorse prima rendono il viaggio assai piacevole e divertente.

Possagno Tempio di Canova.JPG

Cassanego, Borso del Grappa, Semonzo del Grappa, Romano d’Ezzelino e ritorno a Pove del Grappa dove ero già passato al mattino, praticamente il vero anello percorso oggi partiva e finisce a Pove. La strada per arrivare a casa è ancora lunga e ci sono altre stradine da esplorare.

Vettorazzi.JPG Solagna ponte ciclabile sul Brenta.JPG

Passo per l’ultima volta il fiume Brenta su un ponticello pedonale ciclabile e mi dirigo verso San Giorgio e san Michele, come in precedenza pure qui mi sono inoltrato su un sentiero troppo ripido e pertanto è stato cancellato dal gpx modificando leggermente il percorso. Da valle San Floriano poca strada, una deviazione nella ciclabile fino quasi arrivare nel centro di Marostica, breve visita alla piazza degli Scacchi e poi passato sotto l’arco delle mura inizio il ritorno a casa.

Marostica piazza degli scacchi.JPG

Non pedalo nella SP248 Marosticana restando sempre in strada secondaria, Schiavon, Scaldaferro, Ancignano, San Benedetto, Poianella e Bolzano Vicentino, pochi chilometri ancora, arrivo ad Ospedaletto e sento un rumore sotto la sella, uno dei due dadi che bloccano la sella è saltato lasciando libera la sella totalmente sbloccata. Un bel fuori sella sino a casa ha irrigidito non poco le gambe che per ha fatto un gran bene alle stanche ed ammaccate natiche poco abituate alle lunghe ore di sella.

Gran bel tour, bello pedalare su vie nuove, non essendo un amante delle strade sterrate devo dire che correre in ciclabili e strade bianche inizia veramente a piacermi soprattutto se sono con poche buche e con pendenze dolci.

Distanza km. 188 – Dislivello 1820 m. – Link percorso