Gravel, gravel, gravel, un’overdose di fuoristrada.
Un viaggio straordinario nella Lombardia centrale pedalando sul lungo Adda restando sotto i due rami del Lario per andare a toccare i piccoli laghi della bergamasca, del lecchese e del comasco. lago di Olginate, lago di Garlate, lago di Annone, lago di Pusiano, lago di Alserio, lago di Montorfano, lago di Sartirana.
Il tour è spettacolare, il che detto dal sottoscritto, poco portato alla pedalata su strada bianca è tutto un bel dire. Facile nella corsa e nello stesso momento complesso nel seguire la rotta, possibile correre sia con una bicicletta gravel che con una bike da turismo ben gommata, niente salite impossibili, un percorso da intraprendere con tranquillità e senza fretta, ideale per gli amanti della foto naturistica.
Da Terno d’Isola parto nella mattina della terza domenica di ottobre, fa freddo, il termometro segna 5°, qualche pedalata dal parcheggio di partenza ed entro da subito sulla ciclabile che segue la via principale che porta a Sotto il Monte Giovanni XXIII. Le prime messe nella basilica con pochi turisti, qualche foto alla chiesa e poi vado a visitare la casa natale del Papa Buono, un bel cortile dove vi è situata una bella statua e l’ingresso al museo.
Poco distante accompagno per un breve tratto degli atleti che hanno appena effettuato la partenza in una corsa podistica e poi Brusicco, Carvico, Monte Cucco, Villa d’Adda prima di passare il ponte di Brivio, da qui inizio a pedalare su strada bianca battuta che corre lungo il fiume Adda, il panorama è fantastico, nelle prime ore del mattino il sole si alza dietro gli alberi e riscalda il corso lento d’acqua creando il vapore acqueo che si alza dal fiume, la luce della stella genera mille riflessi nello specchio liquido, tutto va piano, molti fotografi sul lungo fiume fermano con gli scatti i vari momenti dell’alzarsi del sole che ogni minuto fa cambiare la visuale sul fiume, ora la bicicletta si ferma, pochi secondi per lo spettacolo offerto dalla natura è il tempo necessario per fissare in digitale qualche immagine.
Dopo dieci chilometri di lungo argine arrivo a Olginate e passo da una riva all’altra del lago, il lago di Olginate è abbastanza lungo, da Pascolo salgo per sette chilometri la riva destra del lago fino a Pescarenico e qui ripasso nuovamente l’Adda tramite il ponte Azzone Visconti, a sinistra del ponte vedo l’isola Viscontea. Altri sei chilometri circa sulla sponda avversa, i sentieri e le strade sterrate sono percorribili facilmente, terra e ghiaino appena bagnati dall’umidità della notte sporcano poco la bicicletta.
Garlate, la bike punta in direzione ovest sud-ovest, Imberido e Oggiono sono nel lago di Annone, questo bacino è diviso in due parti comunicanti fra loro divise in parte da una penisola per un tratto pedalabile. Seguo la traccia girando attorno al lago e arrivo ad Annone di Brianza, si continua il viaggio Suello, Cesana Brianza e Bosisio Parini, poca strada fra un lago e l’altro sono tutti molto ravvicinati. Adesso pedalo lungo il lago di Pusiano, Garbagnate Rota e Casletto, qui corro con l’acqua a destra su un viale tutto alberato, nel camminamento inizia ad esserci più di qualche persona, alla domenica mattina di una splendida giornata di sole autunnale molti vogliono godersi il passeggio o la corsa mattutina.
Il sentiero che da Casletto porta a Mojana è incredibile, chiamato il bosco di Casletto o sentiero di Mojana è un percorso sulle rive del lago di Pusiano dove sul lato della radura ci sono delle sculture in legno raffiguranti degli animali, sembra siano lì a osservare chi passa nella via, lì per accompagnarmi dentro a un mondo finto, fantastico, irreale.
Anche il lago di Pusiano lo giro totalmente fino ad arrivare al paese che dà il nome allo specchio d’acqua, Pusiano naturalmente. Corneno e Mariaga dura poco il giro attorno al lago del Segrino fino a scendere a Galliano, il girare attorno a questi piccoli bacini vuole dire correre quasi sempre in sterrati o sentieri pedalabili quasi sempre coperti da alberi e fitta vegetazione. Merito di questo e anche dal fatto che tutto il percorso sia collinare si può considerare questo tour percorribile anche nelle giornate estive di minor calura.
Zizzagando su stradine e sentierini vari evito di correre nella strada asfaltata dove il traffico in questa giornata e assai elevato. Incasate e poi Erba. Qui a Erba ci sta una piccolissima contrada dove il tempo si è fermato al medioevo, residenza fortificata della famiglia dei Carpani si può vedere il portale della Torre, lo Stallazzo, Il vecchio lavatoio e la Pusterla, piano piano senza far rumore quasi al rallentatore pedalo su un ciottolato all’interno del piccolissimo borgo, la stradina passa proprio davanti alle porte d’ingresso di quelle antiche dimore ancora abitate. L’immaginario toglie le auto parcheggiare sulla via e vedo carri e cavalli, un tempo passato sicuramente non facile ma sicuramente più semplice nel vissuto quotidiano dell’epoca.
A Carcano la strada passa a fianco al boschetto dei giunchi e visito la chiesa di San Dionigi, sempre restando lontano dal traffico arrivo ad Alserio località che dà nome al vicino lago che seguirò dopo avere percorso il giro del lago di Montorfano. Orsenigo e Montorfano per l’appunto, due località prima di girare attorno al piccolissimo lago all’interno di una vera e propria foresta di castagni, i ricci a terra sono innumerevoli, il percorso è coperto totalmente dagli alberi il che rende scura la via, nonostante ciò la traccia segue fedelmente lo sterrato dal fondo terroso ma ben visibile, nel correre serve un minimo di attenzione perché le radici degli alberi e le pietre sporgenti in certi passaggi tagliano il sentiero, il tutto senza difficoltà. Pure qui nel bel mezzo della foresta incontro molte persone al cammino, certe con schiene piegate sono intente nella raccolta delle castagne che fuoriescono dai ricci.
Verzago, Alzate Brianza e Anzano del Parco, dopo essere passato a fianco del Parco di Villa Carcano inizio a pedalare sulla sponda sud-est del lago di Alserio fino ad arrivare nella punta più a est per poi deviare nuovamente verso sud, Monguzzo e Lambrugo con il suo Lambro, fra queste due località ci sono altri piccolissimi laghetti, Terzo lago e i due laghi di Baggero che formano un’oasi lacustre, zona questa non visitata perché i sentieri per accedervi sono più adatti nella percorrenza ad una mtb o meglio ancora per essere percorsi in una semplice e rilassante escursione di trekking.
Colzano, Renate, Barzanò, Sirtori, da quest’ultimo dopo due chilometri inizio a pedalare nella panoramica ex SP68, un bel sterrato liscio che taglia a metà il parco regionale di Montevecchia e della valle del Curone fino ad arrivare al paese di Montevecchia. Arrivo a Sartirana località che dà il nome all’ultimo laghetto che passo oggi. Poca strada ancora per arrivare a Cassina Fra Martino da qui seguo la via per visitare il Santuario della Madonna del Bosco con la sua bellissima e lunga scalinata di ben 329 gradini.
Mille metri per tornare a correre sul lungo Adda situato più a sud rispetto a quello che ho pedalato nella mattinata, altri sei chilometri sul lungo fiume molto belli, peccato che le genti a spasso chiudano spesso la via così che il rumore più frequente che si sente in quel piccolo paradiso è quello del campanello della mia bicicletta.
Passo l’Adda per l’ultima volta tramite la ciclabile del ponte di San Michele, alto, bello, la visuale panoramica arriva lontano, sotto di me vedo la diga di Poiret dove dal fiume Adda esce il Naviglio di Paderno. Lascio il corso del fiume, ancora otto chilometri per arrivare al parcheggio di Terno d’Isola dove ritrovo l’auto lasciata al mattino.
Un tour che consiglio a coloro che amano pedalare immersi nella natura e che cercano calma e tranquillità quando corrono in bicicletta, un pochino penalizzante aver percorso questa traccia nella giornata di domenica, merito di una splendida giornata di sole, fredda al mattino presto ma con la temperatura decisamente gradevole nel resto della giornata che ha portato moltissime persone a passeggiare nelle tante ciclo pedonabili lungo il fiume e lungo i laghi, probabilmente al sabato si trovano i sentieri più liberi. Consiglio anche di attrezzarsi di un campanello per segnalare alle persone il proprio avvicinamento, questo accessorio sminuito da quasi tutti i ciclisti diventa in queste situazioni molto utile.
Distanza km. 164 – Dislivello 1950 m. – Link percorso
Siamo quasi a fine ottobre, con le temperature che iniziano a scendere ma soprattutto con le ore di luce giornaliere che diminuiscono di giorno in giorno, adesso per me inizia a diventare difficile effettuare dei giri in bicicletta di molte ore a causa anche dei lunghi trasferimenti in auto pertanto con questo tour chiudo la stagione dei miei ciclo viaggi alla scoperta di borghi, paesi, monumenti, vie e sentieri meno conosciuti e poco pedalati.
Auguro a tutti un buon proseguo di questo 2021 e un arrivederci al nuovo anno, la primavera darà inizio a nuovi tour, nuove strade, nuove ricerche e nuovi racconti di posti unici arrivabili con le nostre due ruote.