Augusta Brixia, "La Leonessa" della Venethia et Histria

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  • 04/06/2022
  • Antonio Corte
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Un normale sabato di fine primavera, il sabato di Pentecoste, dal parcheggio di Peschiera del Garda parto per un nuovo tour.

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La ciclabile che percorro alla sinistra del Mincio è opposta alla EV7, “la ciclabile del sole” conosciuta come EuroVelo 7 è la ciclabile più lunga d’Europa che con i suoi 7400 chilometri parte da Capo Nord e arriva sino al Mediterraneo.

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Primi sei chilometri pedalati su un fondo liscio sterrato o male asfaltato dove non si può pedalare nelle giornate delle manifestazioni sportive di pesca pertanto in questo caso serve passare per Peschiera e prendere la strada della più nota ciclabile.

Borghetto 3.JPG

Arrivo a Borghetto che come dice il nome è un piccolissimo borgo posizionato fra il fiume Mincio e il canale Seriola, alle 7:30 posso girare per le poche vecchie vie senza alcun problema condividendo il panorama con un ciclista e un mattiniero runner, mai successo di girare in questo paesello totalmente solo, magnifico.

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Da Borghetto a Valeggio sul Mincio la strada è breve, nella piazza principale il mercato del sabato sta per iniziare e passare fra gli stand ancora in apertura e facile e veloce.

Valeggio - Fontana Jacopo Foroni.JPG

Molti i negozietti artigianali dove si producono i notissimi e deliziosi tortellini di Valeggio. La foto dell’ingresso del castello Scaligero, della fontana dedicata a Jacopo Foroni e delle campane, ex torre campanaria, della chiesa di Valeggio e poi via veloce direzione sud.

Valeggio sul Mincio - Le campane della chiesa.JPG

Appena passo il Centro volo Scaligero lascio il fiume Mincio e giro a destra direzione est pedalando verso Volta Mantovana, un bel centro paese, la vista al castello dei Gonzaga, piazza Don Braghini, le scuderie del palazzo Cavriani e la chiesa di Santa Maria Maddalena.

Volta Mantovana - Castello dei Gonzaga.JPG

La strada che percorro è libera, pochi chilometri sulle direttrici importanti che mi servono esclusivamente per collegare le varie carreggiate esenti traffico.

Cavriana - Via Crucis.JPG

Il percorso sulle colline moreniche mi porta a Cavriana e qui altra tappa fotoreporter, ancora pochi turisti in visita in questo luogo sacro e questo mi dà la possibilità di pedalare nella breve salitella di ciottoli della Via Crucis fino al Santuario della Madonna della Pieve, incantevole, pochi minuti per meditare e raccogliere da una fontana la fresca acqua offerta.

Cavriana - Villa Mirra 2.JPG

Sotto lo sguardo attonito del guardiano entro con la bici nel secondo sito che visito a Cavriana, villa Mirra, un edificio risalente al '500 di proprietà dei Gonzaga ma rifatta nel XVIII secolo dagli austriaci e in seguito acquistata dalla famiglia Mirra. La villa è molto bella ed è circondata da un parco impreziosito da cipressi, querce, palme, grandi cedri del Libano e molte altre tipologie di piante.

Cavriana Castello.JPG

Lo sguardo del guardiano diventa sempre più truce così prima che arrivi la canonica sgridata scendo dalla bike e inizio la passeggiata fronte villa a piedi, il tempo di girare a sinistra verso il retro del palazzo risalgo sul mio cavallo meccanico senza essere controllato a vista dall’uomo per defilarmi sullo sterrato del parco per arrivare alla rocca dei Gonzaga, attraverso un passaggio pedonale di legno molto caratteristico ritorno verso il centro paese per poi continuare il viaggio.

Solferino - Residenza del Duca 2.JPG

È Solferino la prossima località che visito, piccolo paese noto per la cruenta battaglia del 1859 dove si decise la seconda guerra d’indipendenza.

Solferino - Piazza Castello, Chiesa di San Nicola.JPG

La rocca di Solferino, la residenza del Duca, piazza Castello e la chiesa di San Nicola di Bari obbligatorio il soffermarsi.

Il tempo diventa tiranno, molte le pause nei vari paesi, molte cose da vedere, molte fotografie, ma di tutto questo non posso che gioire.

Castiglione delle Stiviere - Piazza San Luigi.JPG

La patria del patrono mondiale della Gioventù, San Luigi Gonzaga, mi trovo a Castiglione delle Stiviere e si dice che sia qui che Dunant ideò per poi far nascere in Svizzera la Croce Rossa.

Castiglione delle Stiviere - Piazza San Luigi 2.JPG

Dalla strada alberata di via Principe Francesco Gonzaga arrivo su un viottolo in salita che costeggia le mura della cittadina fino ad arrivare sotto la torre con l’orologio dove Napoleone III assistette l’inizio della battaglia di Solferino, piccola discesa a fianco della scalinata e poi dritto fino in Piazza San Luigi con al centro la fontana e a sud la basilica dedicata al Santo, una chicca da non perdere.

Castiglione delle Stiviere - La Torre.JPG Castiglione delle Stiviere - Vicolo Zanardelli.JPG

 Caratteristico vicolo Zanardelli prima di passare per il Duomo e proseguire poi per il prossimo centro cittadino.

Montichiari - Castello Bonoris.JPG

Montichiari è una cittadina importante di quasi trentamila abitanti e da tempi antichi è sempre stata terra di conquiste, dall’era preromanica passando per gli ostrogoti, i bizantini, i longobardi, i Visconti, la Serenissima Repubblica Veneta sino alla fine del ‘700 dove arrivò prima Napoleone Bonaparte e in seguito, storia recente, nel XIX secolo Napoleone III.

Montichiari - Ingresso Castello Bonoris.JPG Montichiari - Chiesa del Suffragio.JPG

 Giro per Montichiari, con rammarico salto la visita della pieve di San Pancrazio mentre la salita che parte dal centro cittadino e che arriva al castello Bonoris è chiusa, iella infausta. Dedico il tempo della foto alla chiesa del Suffragio e alla piazza Santa Maria con il Duomo cittadino mentre in precedenza dalla lontana ho immolato il castello.

Non immaginavo di trovare così tanto bel vedere passando nei paesi fino ad ora visitati così le ore si sono dilatate di molto, pazienza.

Sulla via di Brescia passo per la zona delle cave, una ciclabile sterrata-asfalto in mezzo alla natura, il parco delle cave, zona di cave e laghetti artificiali, lago del Fuserino, lago Gerolotto, lago delle Bose e il lago del Canneto oltre a molti altri stagni.

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Un semicerchio in senso orario prima di arrivare alla chiesa di Santa Maria del Carmine e dopo poche decine di metri alla fine del vicolo delle Due Torri trovo la Pallata una torre del XIII secolo tutta costruita in pietra dove alla base di questa sul lato di via Mameli si trova la fontana dei Fiumi detta anche fontana della Pallata.

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Percorro parte di via Mameli e arrivo al Largo Formentone una piazza che costeggia la parte sinistra del palazzo della Loggia, il mercato del sabato riempie tutta la piazza davanti al palazzo e la gente numerosa a passeggio osserva fra i banchi di piazza della Loggia la mercanzia esposta.

Brescia - Largo Formentone.JPG Brescia - Palazzo della Loggia 2.JPG

La piazza è molto bella tutta circondata da palazzi antichi, oltre al palazzo della Loggia sede del Comune di Brescia vedo dominante dalla parte opposta la torre dell’Orologio, il manufatto risalente alla metà del XVI secolo dove all’interno alloggia un orologio astronomico meccanico, sulla sinistra della torre piazza Bell’Italia con il suo monumento dedicati ai caduti delle dieci giornate di Brescia.

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Piazza della Loggia è nota non solo per i suoi edifici ma ahimè per un funesto evento avvenuto alle 10:12 del 28 maggio del 1974 durante una manifestazione contro il terrorismo neofascista, l’attentato di matrice fascista causò la morte di 8 persone e ne ferì altre 102 tramite l’esplosione di una bomba depositata su un cestino dei rifiuti. La data ancora oggi resta impressa in molte persone come una cicatrice, questo fatto viene considerato come uno degli eventi più cruenti degli anni di piombo.

Brescia - Piazza Paolo VI.JPG Brescia - Piazza Paolo VI, Torre.JPG

Vado a districarmi fra vicoli e viuzze del centro cittadino godo nell’andare a destra e a manca di continuo disinteressandomi del tempo che scorre così arrivo in piazza della Vittoria dove nella parte più ampia vedo la fontana del Bigio, mi sposto ancora e arrivo in un’altra piazza molto bella, Piazza Paolo VI dove ha sede il Duomo vecchio e il Duomo nuovo, altri palazzi si affacciano in questa piazza, palazzo Broletto, la torre del Pegol e la loggia delle Grida, poche persone a passeggio, probabilmente tutte atte a seguire il mercato odierno nelle vicine piazze e questo fa sì che oggi questo luogo diventi un posto incantevole e rasserenante giusto per una pausa di qualche minuto.

Brescia - Piazza Paolo VI 3.JPG

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Inizio ad allontanarmi dal centro, piazzetta Tito Speri per imboccare poi contrada sant’Urbano la via di avvicinamento per un altro luogo molto bello di questa città, il castello di Brescia.

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Entro nel castello e inizio a girare per le stradine di ghiaino, trovo la via chiusa per restauro appena prima della torre dei Prigionieri, un vero peccato, da sotto riesco a vedere torre Mirabella e la sede del museo delle armi Luigi Marzoli, comunque sia nel gps scaricabile è ben segnato il percorso completo nel caso qualcuno volesse riprovarci nei giorni futuri.

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Un'occhiata all’orologio, l’ora è quella giusta per la pausa pranzo, le borse appese al posteriore della bicicletta danno la possibilità di trasportare qualsiasi cosa si voglia, in questo caso il trancio di pizza e il panino soppressato preparato al mattino diventano il pranzo di giornata, seduto all’ombra dei profumati tigli di via del Castello mi rilasso totalmente incurante del tempo che passa, diamine, tempo tiranno.

“Fiato alle trombe” diceva il grande Mike nel “Rischiatutto” degli anni "70 quando incitava i concorrenti prima del quiz finale, qui me lo dico da solo per rialzarmi e rimettermi in sella, il tour è ancora lungo.

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Ritorno verso la città e precisamente nella zona dichiarata nel 2011 dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità, Vicolo del Fontanone mi porta dinnanzi al teatro Romano dell’antica Brixia dove si possono vedere i resti e le rovine antiche risalenti alla fine del I secolo A.C., fra il teatro e il tempio Capitolino trovo palazzo Maggi Gambara edificato nel tardo rinascimento sui resti di una parte dell’antico teatro. Da via dei Musei molti palazzi noti, a destra la casa di Giuseppe Zanardelli, ancora a destra palazzo Uggeri e palazzo Maggi di Gradella e a sinistra palazzo Martinengo Cesaresco Novarino, la vera Brescia antica in tutto il suo splendore.

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Dalla lunga via Trieste arrivo al piazzale Arnaldo dove si erige un grande edificio lungo più di cento metri, il mercato dei Grani, un porticato pedonale con numerosi bar e ristoranti che vi si affacciano, zona questa di grande vita notturna.

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 Esco definitivamente dalla città in direzione nord per salire attraverso la via panoramica. La strada inizia con qualcosa di inconsueto poco prima del 3° tornante sulla destra all’interno di un parco recintato c’è un mausoleo chiamato popolarmente “La tomba del Cane”, tomba Bonomi in realtà è un sepolcro costruito nel XIX secolo che doveva essere destinato per ospitare le spoglie dei defunti Angelo Bonomini e di Giuseppe Simoni benefattori della città ma che non vennero mai tumulati in essa a causa delle restrittive ordinanze comunali. La leggenda racconta che in essa vi sia stato sepolto un cane ecco il perché del nome attribuitogli.

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 La Panoramica è molto bella, diventa via San Gottardo e poi via Maddalena salendo di continuo fino ad arrivare a 800 metri di quota nella località di Cavrelle, corro sulle strade delle prealpi bresciane. Nave, Caino, Sopraponte, alcuni dei paesi prealpini prima di arrivare a Volciano dove inizio a vedere qualche scorcio del lago di Garda, Salò e poco lontano.

Salò - Piazza della Vittoria.JPG

Salò è una notissima località della riviera del Garda, antica, risalente ai romani per poi nell’era medioevale essere zona clericale, monastica e appartenente a varie priorie, terre ricche di commercio, agricoltura e pesca, terra di conquista, occupata dalla Serenissima Veneta, dai Visconti, francesi e spagnoli per poi tornare sotto la bandiera veneziana, verso la metà del 1400 Salò fu insignita dalla Repubblica Serenissima Veneta di “Magnifica Patria e Figlia primogenita della Serenissima”. Arrivò poi Napoleone in seguito gli Asburgo e per ultimo il Regno d’Italia per poi arrivare alla recente storia del XX secolo, quasi una seconda capitale italiana dopo Roma, nel 1943 Salò diventò la sede della Repubblica Sociale Italiana.

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Il paese è incantevole la vecchia via centrale dedicata al patrono cittadino San Carlo Borromeo per poi correre sul lungolago passando per il Duomo e piazza della Vittoria.

Salò - Lungolalo Giuseppe Zanardelli.JPG

Quello che non sapevo e che ora conosco è che dal 1° giugno noi cicloturisti siamo stati messi al bando, non si può più circolare per le vie centrali di Salò in bicicletta e nemmeno nel lungolago, un vigile gentile mi ha pizzicato due volte in sella alla bike spiegando che la motivazione di questa ordinanza è esclusivamente dovuta per la salvaguardia della gran massa di turisti pedoni che stanno affollando il paese. Pure il resto della riviera fino ad arrivare a Peschiera del Garda è quasi tutta offline alle due ruote, un turismo esagerato, ogni metro quadrato di spiaggia occupato e il passare fra la folla che passeggia nel lungolago è difficoltoso e stressante pertanto ci sono tre possibilità in merito a questo, effettuare il passaggio gardesano in mezzo alla folla armandosi di pazienza andando a passo d’uomo o, seconda opzione, pedalare sulla direttrice interna per tutta la tratta Salò Peschiera o, forse la soluzione migliore, effettuare questo viaggio a inizio primavera o alla metà dell’autunno dove molto probabilmente le ordinanze dei vari comuni decadono o vengono ignorate.

Padenghe sul Garda - Castello 2.JPG Padenghe sul Garda - Castello.JPG

Parte di questo problema lo evito seguendo la traccia che mi porta nelle colline sopra il lago, uscito da Salò resto all’interno, Cunettone, Palude, Castello, Puegnago del Garda, Polpenazze del Garda, Soiano del Lago e Padenghe sul Garda, quest’ultimo è un caratteristico borghetto con tanto di castello con al suo interno antiche vie medioevali in ciottoli e pavé, la vista lago dal parcheggio è straordinaria.

Padenghe sul Garda - Vista lago.JPG

Pedalando ancora sulla tratta collinare distaccata dalla trafficata gardesana arrivo a Desenzano sul Garda, sulla piazza Cappelletti in fronte lago il monumento alla memoria antifascista che Mario Gatti inaugurò nel 1964, anche il monumento dedicato agli Aviatori del Reparto Alta Velocità inaugurato nel 1967 è molto bello. Il RAV è un reparto con una grande storia che consiglio di cercare e leggere, interessante il record mondiale di velocità con 709,209 km/h pervenuto nel 1934 e conquistato dal maresciallo Francesco Agello.

Desenzano del Garda - Piazza Cappelletti, Monumento alla resistenza antifascista.JPG

Per arrivare a Sirmione seguo la via principale, l’ultimo tratto di via che porta davanti all’ingresso delle vecchie mura si percorre ai 20 km/h, auto, bus, moto, biciclette e pedoni invadono marciapiedi e careggiata, la speranza era di entrare con la bicicletta fra le mura ma un vigile urbano con un inglese maccheronico scambiandomi per un euro turista mi blocca spiegando che oltre il checkpoint si può circolare solo a piedi e senza bike appresso, peccato davvero, il ricordo dell’ultima mia passeggiata nella vecchia Sirmione risale alla fine degli anni “80. 

Sirmione.JPG Ritorno per la stessa caotica via e dopo due chilometri mi rimetto a percorrere il lungolago, con pazienza monacale seguo molto lentamente la marea umana che passeggia, Punta Gro e poi San Benedetto di Lugana.

Peschiera del Garda - Ponte dei Voltoni.JPG

L’ultimo stop del viaggio, “Peschiera, dove il lago si fa fiume” disse così il Sommo Poeta nell’inizio del ventesimo canto dell’inferno, Peschiera del Garda è la località più a sud-est del lago, il terminale dove parte come emissario il fiume Mincio, porto di lago e stazione ferroviaria importanti, patrimonio mondiale Unesco, le presenze turistiche superano abbondantemente ogni anno i due milioni, per me la località in assoluto più bella del lago di Garda.

Meno di un chilometro per arrivare al punto dove al mattino sono partito, un viaggio di undici ore, molti i luoghi mai visti e immortalati in quasi cento fotografie.

Una giornata fresca al mattino poi nelle prime ore pomeridiane pedalando in quota la temperatura è stata ancora buona cosa che è cambiata negli ultimi chilometri pedalando lungolago nel pomeriggio dove i 32° si son fatti sentire, come scritto sopra la cosa migliore per evitare la gran massa dei turisti, il blocco della viabilità ciclistica nel Garda e le calde temperature di oggi è quella di scegliere una data di inizio primavera o dell’autunno inoltrato.

Distanza km. 191 – Dislivello 2280 m. – Link percorso