VDB la Via Dei Berici
Che dire… edizione complicata la VDB 2015.
Causa incertezze meteo sono partiti circa 1250 dei 2500 iscritti e dei possibili 3000 partecipanti preventivati in caso di bel tempo.
Noi c’eravamo, per la verità le defezioni hanno intaccato anche il nostro gruppo di iscritti come A.S.D. Cycling 3e60 e le difficoltà non sono mancate ma essere presenti a premiare l’impegno di tanta organizzazione era il minimo e ci siamo sentiti in dovere a partecipare oltre all’ovvia passione per “el paltan”.
La VDB inizia al sabato con un incontro per il ritiro dei pacchi gara dei chip e quattro chiacchiere bevendo birra e "becoeando pan e porchetta" in buona compagnia. Io arrivo tardi e perdo la crono scalata ma mi godo a vedere Luca ed il suo amico mentre provano una fat Bottecchia cercando l’impennata alternando i passaggi al tavolo per la porchetta, credo siano arrivati a 5/7 porzioni a testa.
Domenica incontro ore 7, applicazione pettorali e chip sulle bici, carico furgone e partenza per S. Agostino, iniziano i messaggi dei tirapacchi, parcheggio a circa 1 km dalla partenza per evitare la confusione che iniziamo a capire non ci sarà… qualche incertezza, vedi casco e guanti dimenticati ma puntuali arriviamo al luogo di appuntamento e cioè il bar, per un caffettino veloce. Io cerco di reclutare i ragazzi per il prossimo anno ai giri in MTB con il ns. gruppo e ad iscriversi al 3e60.
Per l’occasione ho indossato la divisa ufficiale al completo con dei manicotti di rinforzo contro la frescura del mattino. Sembra aprirsi uno spiraglio ma forse era solo l’ottimismo che ci pervade infatti si alterna pioggia leggera e grigio umido e plumbeo.
Io , Enrico, Denis, Luca con due amici Giacomo e Francesco ci prepariamo alla partenza, faremo il percorso corto di circa 22 km e 500mt. dislivello.
Partiamo quasi a fine gruppo e dopo un paio di km di bitume svolta a sx… svolta decisiva, sembra un altro mondo inizia lo sterrato e con esso “ el paltan” che sarà croce e delizia per tutto il giro o quasi. Dopo 3/400 mt mi fermo per aiutare 2 ragazzi giovani in difficoltà e purtroppo devo dare la brutta notizia, il forcellino del cambio è drammaticamente piegato, se lo raddrizzo si rompe e se si rompe …giro finito; mi chiedono di provare comunque eseguo la manovra con ogni cura ma purtroppo…crak l’alluminio salta e dopotutto è fatto apposta per rompersi senza danneggiare il telaio, mi dispiace non abbiamo modo per farti proseguire dev i tornare, giro finito , che tristezza. Riparto e raggiungo il mio gruppetto ordini di scuderia io davanti, Enrico a chiudere e i tre ragazzi nel mezzo ognuno seguendo il proprio ritmo senza strafare e la strategia funziona, spesso ci fermiamo per ricompattare, per togliere fango o per mettere e togliere antipioggia visto che anch’essa vuole la nostra compagnia. Arrivati al ristoro altro ricompattamento e poco prima della partenza ci imbattiamo in un altro cambio rotto. Qua interveniamo massicciamente aiutando chi si stava prodigando senza riuscita a far ripartire il malcapitato, Enrico ha lo smaglia catena, accorcia,togli, taglia e voilà pignone fisso, agile e pronto a ripartire; siamo ultimi sono passate anche le scope, ma felici per essere stati utili. Riguadagnamo terreno e altra gente è in difficoltà, moria di deragliatori coperti da kg di fango appiccicoso e pesante, Enrico raggiunge i ragazzi io mi fermo ancora ad aiutare a togliere fango e a sistemare alla meglio cambi impazziti, impastati da una marea di fango, 1.2.3 volte il cambio a bandiera verso l’alto ma con pazienza ricomponiamo e forse riuscirà ad arrivare a fine giro, lo auguro perché ci siamo quasi e sarebbe un peccato.
In questa parte di giro sono spesso vicino a una delle scope che strada facendo insegnava modi e tecniche per affrontare le difficoltà del momento faceva da maestro ad alcuni ragazzini che lo seguivano, un plus che con passione faceva oltre al suo incarico. Grande Claudio.
Arriviamo al bitume, quattro case, una discesa di cemento ruvido e … qui la doccia fredda. Enrico è fermo e Giacomo è a terra dolorante, è caduto e proprio quasi a fine giro. Tre punti dolenti le ginocchia e la pancia zona milza è infangato come un maiale che rotola felice ma nel suo caso non è un bene, cerchiamo di capire il da farsi, arriva Claudio che prova a telefonare ma niente, parte in bici per raggiungere il primo punto e chiedere aiuto, l’ambulanza arriva in poco tempo ma causa pendenza si ferma prima, controlli generali approfonditi, noi avevamo fatto da profani ed eravamo giunti a deduzioni simili un ginocchio e la pancia abrasioni l’altro ginocchio presenta una ferita profonda 2 cm sopra la rotula fortunatamente non sembra rotto perché riesce a muoverlo. Aiutiamo a portare la barella, lo carichiamo e dopo poco lo raggiungeremo al punto medico della gara dove il medico lo sta visitando. Nel frattempo avvisiamo sua mamma, non è facile perché non abbiamo certezza dei danni subiti ma è obbligo farlo. Ci avviamo a fine giro rattristati e preoccupati Francesco è preso dal panico e avanza lentissimo io e Luca lo aspettiamo, Enrico avanza rapido per avere il parere del medico che decide di approfondire la diagnosi al P.Soccorso ospedaliero dove si dirige anche la mamma per assisterlo. Al P.S. sarà in buona compagnia anche un uomo e una donna sono reduci da caduta durante la gara.
Giacomo per scongiurare ogni possibilità di infezione della ferita al ginocchio è rimasto da domenica all’ospedale per una cura antibiotica in vena, non ha niente di rotto o compromesso e domani dovrebbe tornare a casa.
Spero non abbia perso la voglia di pedalare e spero che anche noi non perdiamo la necessaria tenacia nel perseguire l’obbiettivo di aggregare altre persone al gruppo, a volte le vicissitudini scoraggiano ma con l’aiuto di tutti molti dubbi si possono dissolvere.
Per al cronaca 4 degli iscritti alla gara del gruppo asd cycling 3e60 sono arrivati ultimi cronometricamente ma credo anzi sono certo che umanamente abbiamo dato il meglio aiutando sempre e in più occasioni, con il sorriso e la massima disponibilità potando onore al ns. gruppo e alla filosofia che muove certe azioni.